Cenni storici
Il Castello Sforzesco è uno dei monumenti più rappresentativi di Milano.
Dalla sua fondazione ha subito numerosi interventi e trasformazioni: rocca difensiva, poi palazzo ducale, caserma e, attualmente, sede di importanti musei, è stata testimone della storia della città dal Medioevo ai giorni nostri.
Le origini del grandioso edificio risalgono al XIV secolo ( 1360 e il 1370) quando Galeazzo II Visconti, commissiona la costruzione di una rocca difensiva a ridosso delle mura romane, vicino alla Porta Giovia.
I lavori vengono poi proseguiti dai successori Gian Galeazzo e Filippo Maria, che fece apportare alla struttura originaria modifiche e abbellimenti trasformando la costruzione in dimora della dinastia viscontea.
All’epoca il Castello aveva pianta quadrata, con lato di 180 metri e 4 torri angolari.
Con la morte dell’ultimo dei Visconti, che non lascia eredi, la Rocca, durante il periodo della Repubblica Ambrosiana (1447-1459), viene parzialmente demolita.
Nel 1450 con l’arrivo a Milano del condottiero Francesco Sforza, inizia la riedificazione del Castello.
Nel 1452 viene affidata all’architetto fiorentino Filerete la costruzione e la decorazione della Torre Mediana della facciata principale e, all’architetto Bartolomeo Gadio, la costruzione dei torrioni rotondi.
Nel 1466 Gian Galeazzo Maria, che succede al padre Francesco Sforza, prosegue i lavori di ampliamento affidando all’architetto fiorentino Benedetto Ferrini la costruzione della loggia, dello scalone d’onore, del portico dell’Elefante, della cappella e il lato posteriore della Rocchetta.
L’originaria fortezza assume così l’aspetto di una residenza signorile.
Sotto la reggenza di Bona di Savoia, (1476) vedova di Galeazzo Maria, viene fatta costruire la Torre “di Bona”.
Nel 1494 con Ludovico il Moro, quartogenito di Francesco Sforza, il Castello si arricchisce di una elegante ala che si affaccia sul fossato esterno, la Ponticella, e degli affreschi della sala delle Assi, grazie al contributo di Leonardo da Vinci, Donato Bramante, e di numerosi altri artisti.
Nel 1499, con la caduta di Ludovico il Moro, la reggia viene occupata dalle milizie francesi e subisce e distruzioni saccheggi.
Nel 152, la Torre del Filerete, utilizzata come deposito di munizione, esplode a causa di un fulmine.
Nel 1526, sotto il dominio spagnolo, che governerà la città per quasi due secoli, il Castello subisce ulteriori modifiche architettoniche, diventando un fortilizio militare inespugnabile.
Durante la dominazione austriaca, l'edificio continua a mantenere la sua funzione militare, venendo sottoposto a successivi restauri fino all'arrivo di Napoleone, che nel 1800 ordina la demolizione delle aggiunte spagnole.
Successivamente alla proclamazione dell’ unità d’Italia (1861), e all’acquisto del complesso da parte della città di Milano, inizia la fase della ristrutturazione, affidata all’architetto Luca Beltrami.
Vengono demolite le fortificazioni esterne, nuovamente scavati i fossati, restaurate la Rocchetta e la Torre di Bona e ricostruita la parte superiore dei Torrioni.
Nel 1905 è inaugurata la Torre del Filerete, ricostruita ex novo e il Castello diventa sede di musei e biblioteche.
Il Castello
Il quadrilatero attuale è costituito dalla Piazza delle Armi con la Torre del Filerete, in corrispondenza dell’ingresso principale, e da due torrioni, Torrione dei Carmini e Torrione di Santo Spirito, alle estremità est e ovest dell’edificio.
La Torre detta del Filerete o anche dell’Orologio, alta 70 metri, è opera di Luca Beltrami, che la ricostruì restituendole la struttura originaria all’inizio del Novecento, dopo che venne distrutta nel 1521.
La Torre sopra il portone è decorata con un bassorilievo che raffigura Re Umberto I a Cavallo (1916); più in alto S. Ambrogio, fra gli stemmi dei sei Duchi sforzeschi.
Dall’ingresso che si apre sotto la Torre del Filerete, si accede al cortile di Piazza d’Armi, attualmente giardino, un tempo invece utilizzato per le esercitazioni delle milizie.
Il fondo del Cortile è chiuso da tre corpi, preceduti da un fossato; a sinistra si erge la Rocchetta, edificio fortificato con alte mura senza finestre, nel quale si rifugiavano gli Sforza nei momenti di pericolo. Dal cortile si può raggiungere la Sala del Tesoro, che un tempo custodiva il tesoro ducale, decorata con affreschi del Bramantino.
La Corte Ducale si snoda attorno ad un cortile circondato da una costruzione a un piano con due ordini di finestre a sesto acuto. Il piano terreno della parte di fondo si apre con un portico detto dell’Elefante, per l’affresco che vi si conserva.
Il Castello Sforzesco è sede di importanti musei:
Museo Archeologico
Museo Arte Antica
Pinacoteca del Castello Sforzesco
Museo degli Strumenti Musicali
Archivio Fotografico
Raccolta Stampe Achille Bertarelli
Archivio Storico Civico
Biblioteca Trivulziana e Laboratorio di Restauro
Biblioteca d’Arte
Emeroteca
Biblioteca Archeologica e Numismatica
Da segnalare, all’interno del Museo d’Arte Antica la Pietà Rondinini, ultima opera incompiuta di Michelangelo.
Nella Pinacoteca sono conservate, tra le altre opere, una tela di Antonello da Messina e due vedute del Canaletto.
Il Castello su Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Castello_Sforzesco
Per maggiori informazioni: http://www.milanocastello.it/ita/home.html
Il Castello Sforzesco è uno dei monumenti più rappresentativi di Milano.
Dalla sua fondazione ha subito numerosi interventi e trasformazioni: rocca difensiva, poi palazzo ducale, caserma e, attualmente, sede di importanti musei, è stata testimone della storia della città dal Medioevo ai giorni nostri.
Le origini del grandioso edificio risalgono al XIV secolo ( 1360 e il 1370) quando Galeazzo II Visconti, commissiona la costruzione di una rocca difensiva a ridosso delle mura romane, vicino alla Porta Giovia.
I lavori vengono poi proseguiti dai successori Gian Galeazzo e Filippo Maria, che fece apportare alla struttura originaria modifiche e abbellimenti trasformando la costruzione in dimora della dinastia viscontea.
All’epoca il Castello aveva pianta quadrata, con lato di 180 metri e 4 torri angolari.
Con la morte dell’ultimo dei Visconti, che non lascia eredi, la Rocca, durante il periodo della Repubblica Ambrosiana (1447-1459), viene parzialmente demolita.
Nel 1450 con l’arrivo a Milano del condottiero Francesco Sforza, inizia la riedificazione del Castello.
Nel 1452 viene affidata all’architetto fiorentino Filerete la costruzione e la decorazione della Torre Mediana della facciata principale e, all’architetto Bartolomeo Gadio, la costruzione dei torrioni rotondi.
Nel 1466 Gian Galeazzo Maria, che succede al padre Francesco Sforza, prosegue i lavori di ampliamento affidando all’architetto fiorentino Benedetto Ferrini la costruzione della loggia, dello scalone d’onore, del portico dell’Elefante, della cappella e il lato posteriore della Rocchetta.
L’originaria fortezza assume così l’aspetto di una residenza signorile.
Sotto la reggenza di Bona di Savoia, (1476) vedova di Galeazzo Maria, viene fatta costruire la Torre “di Bona”.
Nel 1494 con Ludovico il Moro, quartogenito di Francesco Sforza, il Castello si arricchisce di una elegante ala che si affaccia sul fossato esterno, la Ponticella, e degli affreschi della sala delle Assi, grazie al contributo di Leonardo da Vinci, Donato Bramante, e di numerosi altri artisti.
Nel 1499, con la caduta di Ludovico il Moro, la reggia viene occupata dalle milizie francesi e subisce e distruzioni saccheggi.
Nel 152, la Torre del Filerete, utilizzata come deposito di munizione, esplode a causa di un fulmine.
Nel 1526, sotto il dominio spagnolo, che governerà la città per quasi due secoli, il Castello subisce ulteriori modifiche architettoniche, diventando un fortilizio militare inespugnabile.
Durante la dominazione austriaca, l'edificio continua a mantenere la sua funzione militare, venendo sottoposto a successivi restauri fino all'arrivo di Napoleone, che nel 1800 ordina la demolizione delle aggiunte spagnole.
Successivamente alla proclamazione dell’ unità d’Italia (1861), e all’acquisto del complesso da parte della città di Milano, inizia la fase della ristrutturazione, affidata all’architetto Luca Beltrami.
Vengono demolite le fortificazioni esterne, nuovamente scavati i fossati, restaurate la Rocchetta e la Torre di Bona e ricostruita la parte superiore dei Torrioni.
Nel 1905 è inaugurata la Torre del Filerete, ricostruita ex novo e il Castello diventa sede di musei e biblioteche.
Il Castello
Il quadrilatero attuale è costituito dalla Piazza delle Armi con la Torre del Filerete, in corrispondenza dell’ingresso principale, e da due torrioni, Torrione dei Carmini e Torrione di Santo Spirito, alle estremità est e ovest dell’edificio.
La Torre detta del Filerete o anche dell’Orologio, alta 70 metri, è opera di Luca Beltrami, che la ricostruì restituendole la struttura originaria all’inizio del Novecento, dopo che venne distrutta nel 1521.
La Torre sopra il portone è decorata con un bassorilievo che raffigura Re Umberto I a Cavallo (1916); più in alto S. Ambrogio, fra gli stemmi dei sei Duchi sforzeschi.
Dall’ingresso che si apre sotto la Torre del Filerete, si accede al cortile di Piazza d’Armi, attualmente giardino, un tempo invece utilizzato per le esercitazioni delle milizie.
Il fondo del Cortile è chiuso da tre corpi, preceduti da un fossato; a sinistra si erge la Rocchetta, edificio fortificato con alte mura senza finestre, nel quale si rifugiavano gli Sforza nei momenti di pericolo. Dal cortile si può raggiungere la Sala del Tesoro, che un tempo custodiva il tesoro ducale, decorata con affreschi del Bramantino.
La Corte Ducale si snoda attorno ad un cortile circondato da una costruzione a un piano con due ordini di finestre a sesto acuto. Il piano terreno della parte di fondo si apre con un portico detto dell’Elefante, per l’affresco che vi si conserva.
Il Castello Sforzesco è sede di importanti musei:
Museo Archeologico
Museo Arte Antica
Pinacoteca del Castello Sforzesco
Museo degli Strumenti Musicali
Archivio Fotografico
Raccolta Stampe Achille Bertarelli
Archivio Storico Civico
Biblioteca Trivulziana e Laboratorio di Restauro
Biblioteca d’Arte
Emeroteca
Biblioteca Archeologica e Numismatica
Da segnalare, all’interno del Museo d’Arte Antica la Pietà Rondinini, ultima opera incompiuta di Michelangelo.
Nella Pinacoteca sono conservate, tra le altre opere, una tela di Antonello da Messina e due vedute del Canaletto.
Il Castello su Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Castello_Sforzesco
Per maggiori informazioni: http://www.milanocastello.it/ita/home.html